La silloge di Paola Franco ha un tocco forzatamente magnetico sul suo universo contaminato di dolore fisico e di fatiche lavorative. Una poetica pregna di terricolo sudore e di struggente odore. Ci catapulta in un sottomondo delirante sofferenza, elevando la struttura lirica ed espandendola in un atto di coraggio indomito e sfavillante. Ogni verso è ogni passo della sua stessa esistenza per un’armata pronta all’attacco. Infonde forza ed invita alla lotta. Un’apologia poetica delle sue pene e una dichiarazione di guerra di fata e strega.
Paola Franco è nata il 25 aprile 1955 a Custonaci in provincia di Trapani. Vive a Wiesbaden da 50 anni. Per sette anni ha lavorato in fabbrica, per diciotto in gastronomia e tre in ufficio. È divorziata ed ha due figli. Nell’aprile del 2012 pubblica il primo libro di poesie, a Trapani, Su queste pietre… costruirò la mia casa. Poi, nel 2014 pubblica il secondo libro intitolato Il viaggio della speranza, e li presenta assieme a Trapani. Dal 2016 fa parte di un gruppo di poeti e amanti della Poesia tedeschi. L’amore per la cultura e l’istruzione l’hanno resa un autodidatta, spingendosi a frequentare corsi per la sua formazione. Ha imparato l’inglese in lezioni private e il tedesco sul treno, mentre andava a lavorare. A quarant’anni ha acquisito la qualifica di operatrice commerciale. Ha sempre scritto poesie, anche in vernacolo. Nel 1995 è vittima di errori di medici odontoiatrici e da quel momento inizia un triste calvario di sofferenza e di cure. In Italia trova il dottor Vito Accardo di Valderice, “Il mio terreno Salvatore” così definito dalla poetessa, che la aiuta. Nel 2002, prende parte ad un Reading di lettura, contro il razzismo e la discriminazione -Menschen lesen für Menschen- nel municipio di Wiesbaden. Quell’anno, a Trapani, conosce il poeta Paolo Caradonna che apprezza le sue poesie. Poi il signor Alberto Criscenti la dirige per un primo concorso di poesia religiosa, -Carmina Deo-. Legge la poesia con la quale partecipa al dottor Accardo che esclama: “Signura mia, e Lei un vincìu cu’ sta poesia?”. Nel 2008, è invitata dal poeta Nino Barone a partecipare al primo concorso di poesia dedicato ad Antonino Via (un ragazzo ucciso a Trapani durante una rapina, mentre cercava di aiutare un collega di lavoro). È socia dell’ASAS (Associazione Siciliana Arte e Scienze), e di Epucanostra (Associazione culturale di Trapani), ha partecipato al concorso Arteincentro Messinaweb.eu. È presente, con cinque poesie, nell’antologia -Poeti di… Versi- e, finalmente, nell’aprile del 2012, pubblica il suo primo libro di poesie, a Trapani, Su queste pietre… costruirò la mia casa.
“Raccolsi tante pietre nel 2002 e 2003, mentre passeggiavo sulle spiagge dove andavo giornalmente in cerca di sollievo alle mie tremende sofferenze; pietre, che, bagnate dall’acqua salata del mare, rilucevano al par di perle o di pietre preziose, pietre, che mi davano un senso di forza e di stabilità, pietre, che, toccandole, mi facevano sentire forte, forte e dura come loro”.
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