La mia vita è stata scandita, più che da anni, da stagioni calcistiche.
Sui campi di gioco, come arbitro; poi all’estero, poi di nuovo qui, passando dall’Esercito alla Polizia, ma mantenendo sempre fede al sogno che avevo da bambino, quello di arrivare ad arbitrare in Serie A, e per questo ho sempre messo al primo posto una sola cosa: l’arbitraggio e i valori da esso conseguiti, dalle persone incontrate lungo questo viaggio durato diciassette anni, tra alti e bassi, tra vittorie e sconfitte. Se volete è solo una storia, la mia storia. Almeno finora.
Ivan Magnani nasce a Ferentino il 21 ottobre 1980. Introdotto dal padre al mondo arbitrale, deciderà fin da subito che quella sarà la sua strada e non smetterà mai di percorrerla. Nel frattempo entra nell’Esercito, viene inviato in Albania prima e in Bosnia poi. Tornato in Italia presta servizio nella Polizia di Stato, dove opera tuttora, dividendo la sua vita tra quella di formatore di giovani arbitri nella Sezione di Frosinone, e quella da poliziotto nella Direzione Centrale della Polizia Criminale. Gli impegni sul campo e quelli in ufficio non gli hanno comunque impedito di conseguire il Dottorato in Scienze dell’Educazione e della Formazione, e quello in Scienze e Tecniche Psicologiche.
In copertina immagine di Marco D Ink.
Marco De Lucia –
Questo libro tratta la vita di un uomo, un arbitro, un poliziotto, che non si è mai arreso.
È sicuramente interessate e coinvolgente conoscere cosa c’è dietro alle due divise, quella da arbitro e quella da poliziotto, ma ancora più stupefacente è la narrazione degli sforzi, dell’impegno e dei compromessi per portare avanti entrambe le vite.
Si può evincere inoltre l’amore e la professionalità per ciò che svolge, per quelle due professioni che si embricano notevolmente.
Sicuramente ricco di spunti per i giovani arbitri e ricco di ricordi per i più anziani, ma consiglierei questo libro anche e soprattutto a chi non è arbitro.
Perché? Perché oltre ad essere uno strumento con cui si può conoscere un mondo visto sempre sulla base di pregiudizi e superficialità, mostra a tutti quanto sia bello e soprattutto possibile rimettersi in gioco ad ogni età, anche nello studio.
Tra i tanti spunti che offre questo libro, il più importante è certamente che non è mai troppo tardi.
Non è mai troppo tardi per dire la propria, per stravolgere la propria vita anche cambiando totalmente le abitudini, sconvolgendo quelle certezze su cui basiamo la nostra routine, per raggiungere una vita stimolante.