Mi colpisce sempre come la poesia riesca a toccare qualsiasi argomento con leggerezza e profondità insieme, come una piuma che sfiorando lascia un segno indelebile. Così mi sono sembrati i versi sciolti di Mathieu Rouges che sfiora tanti soggetti, in sintesi tutto quello che anima una vita: l’amore, il dolore, la famiglia, la politica, la patria, la religione e tutte le sfumature ad essi collegate.
E credo che questo sia il grande dono della poesia: comunicare con poche pennellate, talvolta solo accennate, intere vite e profonde emozioni.
[…] La nostra stupida cooperazione –
simbolo di un’epoca da censurare –
lo strillo di un condor che plana geloso sul pasto –
un capolavoro buttato alle ortiche,
fatto di gelida carne cruda.
Su quale scaffale ammuffito
hai riposto il Signore Dio tuo –
inutilizzato come un giocattolo rotto –
immobile e sordo ai capricci e ai latrati
di un piccolo perfido bambino diavolo.
Tuttavia nella poetica di Rouges prevale l’amore, perché è questo che fa pulsare il cuore, che muove le emozioni, che nutre e ammala. Ma è sempre l’amore che ci fa crescere e cambiare.
Mathieu Rouges ha trentatré anni.
Questa è la sua prima raccolta.
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