La silloge di poesie di Giarmando Antonio Di Marti ci offre uno spaccato dell’esperienza umana contemporanea, segnata da profondi smarrimenti e incertezze, ma anche da una costante ricerca di speranza e di bellezza. I versi dell’Autore si snodano in un fluire di immagini evocative, dove s’intreccia una vasta gamma di tematiche: pandemia, solitudine, morte; amore, fede e desiderio di rinascita. Il Poeta esplora tutte le sfumature delle emozioni e degli stati d’animo, dal senso di prigionia e di angoscia per il presente, alla nostalgia per un passato ormai perduto, fino alla meraviglia per la potenza rigeneratrice della natura.
Le poesie ci raccontano di un mondo sospeso, dove il giorno non si affaccia e tutto sembra addormentato e non deciso da nessuno. L’Autore offre allo sguardo del lettore squarci di desolazione, in cui la morte si espande ovunque e le strade sono disertate, ma anche visioni di speranza, rappresentate dai grappoli incendiati delle stelle e nuove rugiade.
Giarmando Antonio Di Marti nato a Porto San Giorgio, risiede e vive a Grottammare. Laureato con lode in Lettere Moderne presso l’Università di Urbino, ha insegnato come Ordinario di Materie Letterarie e Latino nel Liceo Scientifico “T. C. Onesti” di Fermo. È stato Direttore della Biblioteca Civica “G. Pieri” di Porto San Giorgio. Esperto di teatro, soprattutto moderno e contemporaneo, si è fatto apprezzare come regista e sceneggiatore. Ha diretto opere di: E. De Amicis, I. Silone, J. Prevert, A. Campanile, D. Maraini (dalla quale ha ricevuto un personale elogio per la realizzazione di W L’Italia 1974-75), E. Teodori, G. Testori, J. Tardieu, I. Örkèny, Amendola e Corbucci, Pirandello.
Per la poesia ha pubblicato: Elegie dopo (1978), vincitrice del Premio Nazionale “Città di Arsita” 1979; Arlecchino e Colombina (2000); Palau Notes (2001); Over dose (2002), premiato al “Deltapoesia” e segnalato al “Lorenzo Montano”; La porta d’acqua (2003); A dispetto del tempo (2004); De(ll’)amore (2006); El grillo è buon cantore (2007); È tutto sotto controllo (2009); En dehors. Il corpo la danza la poesia (2010); quattordici sonate e una sarabanda (2011); Dell’infinitudine (2012); la pula il vento (2013), il tempo che ci siamo dati (2016), Il poema del melograno (2018), con traduzione a fronte in lingua araba di Nesrine Besbes. L’anno successivo, presso Aletti Editore, ripubblica È tutto sotto controllo con il titolo le stagioni dismesse. Due libretti d’opera portano il suo nome: Dell’immaginario: la Sibilla, il Cavaliere (2004) per la musica di Euro Teodori, e L’albero della discarica (2007) per quella di Marcello Centini. Il testo teatrale Sindrome vitale vince nel 2006 il 2° Concorso Nazionale di Microdrammaturgia “M’hai detto, mai detto”. Le sue ricerche storiche e letterarie sono documentate da numerose pubblicazioni. Tra le prime vanno ricordate: La Società Operaia di Mutuo Soccorso “G. Garibaldi” di Porto San Giorgio: gli uomini, la storia / 1864 – 1965 (2015), … all’indimenticabile Prof. Gino Pieri (2021); tra le seconde: Giacomo Leopardi e Fermo (2001) – i volumi Microcosmi leopardiani (I e II), di cui la ricerca fa parte, sono risultati vincitori per la saggistica al XVII Premio “Città di Torino” –, Giuseppe Fracassetti nella storia politica e culturale dell’Ottocento (2009). Nell’agosto 2017 è stato insignito del Premio alla Carriera al 30° Concorso Nazionale di poesia Dialettale “Modesto Della Porta”. Aletti Editore edita nel 2020 in 4 volumi titolati nei giorni l’uomo una collettanea delle opere già pubblicate con due inediti: poemettieversi e la stanza breve.
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