Un affascinante viaggio tra i progressi tecnico-scientifici dell’homo sapiens alla scoperta di invenzioni e uomini che hanno cambiato per sempre le vicende umane.
Sorprende scoprire che i nostri antenati si appassionarono da subito alla visione del cielo stellato e alla comprensione del moto degli astri. L’astronomia fu la prima vera scienza e tirò la volata a tutte le altre: geometria, matematica, trigonometria furono tutte sviluppate come strumenti per capire il funzionamento della volta celeste. Nel secondo millennio d.C. Nepero impiegò venti anni per la scoperta dei logaritmi e rese possibile il progresso scientifico, rimasto bloccato da difficoltà computazionali. Dopo di lui tutto fu più semplice, e la scienza, liberata dai laccioli dell’ignoranza, in soli cinquecento anni compì incredibili progressi.
Il sapere, che fino a poche decine di anni fa era riservato a pochi, ora è disponibile con un clic nelle case di tutti.
Tra gli artefici di questo progresso nomi illustri e sconosciuti. Tutti hanno contribuito a questo progresso e non vanno dimenticati.
Giuseppe Di Cataldo è nato a Catania (1948). Dopo gli studi classici ha frequentato il Biennio Propedeutico di Ingegneria a Catania. Ha completato gli studi presso il Politecnico di Milano, dove si è laureato nel 1972 in Ingegneria elettronica.
La sua attività professionale si è svolta prevalentemente all’interno dell’Università degli Studi di Catania, iniziando nella giovane facoltà di Ingegneria prima come assistente ordinario, poi come professore associato e infine quale professore ordinario di Elettronica. La carriera universitaria lunga quarantasei anni si è conclusa nel 2018. È stato il fondatore del gruppo di ricerca di elettronica e microelettronica dell’Università di Catania e la sua produzione scientifica ha riguardato i circuiti discreti, i circuiti integrati e le loro applicazioni.
Da quarant’anni si dedica alla vela, la sua grande passione, e dal 2019 è Presidente della Sezione di Catania della Lega Navale Italiana.
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