«La città divenne un grande lager,
mancava tutto tranne la morte.»
È un racconto estremamente lucido, quello di Ljerka Ivic: è la narrazione viva e tagliente dei fatti accaduti a Sarajevo nel 1992 alla sua famiglia, ma anche lo specchio degli avvenimenti che colpirono non solo un’intera nazione ma anche le persone, creando un prima e un dopo difficili da conciliare. Pur nella drammaticità dello sradicamento delle proprie amate radici, Ljerka Ivic non perde di vista i suoi obiettivi, per riunire in primis la sua famiglia, poiché, come lei stessa scrive, “la tua vita sarà felice tanto quanto tu vorrai che lo sia”.
C’è molto altro in questo libro: paura, coraggio, collaborazione, solidarietà, semplicità e straordinarietà; sopra ogni cosa, però, c’è la vita e come noi cerchiamo di proteggerla, a qualunque costo.
Ljerka Ivic è nata in Bosnia ed Erzegovina, a Sarajevo, nel 1954. Innamorata della sua città e della sua famiglia, conduce una vita tranquilla fino all’anno 1992, quando a causa del sanguinoso conflitto nella ex Jugoslavia, decide di lasciare la propria terra. Dal 1993 vive in Italia con la famiglia.
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