La leggenda racconta che Laurino, re dei nani, si innamora della bellissima Similde, che cura un meraviglioso giardino di rose. La rapisce. Viene inseguito e, nonostante i suoi poteri magici, viene scovato tra le rose. Irritato, Laurino trasforma il giardino in pietra e lancia la maledizione: né di giorno né di notte alcun occhio umano potrà mai più vedere le rose. Si era dimenticato dell’alba e del tramonto e così a quell’ora i fiori possono farsi vedere.
I Monti Pallidi si tingono di un magnifico rosa ed è l’Enrosadira. Re Laurino sta lì da venti milioni di anni. Guarda dall’alto queste strane creature che da duecentomila anni si agitano, si spostano, si combattono sulla Terra. Hanno vite, geologicamente, brevissime e troppo spesso sono dediti a farsi del male a vicenda. Hanno imparato a scalare le sue montagne, così, per niente, solo per il gusto di arrivare in cima.
Re Laurino le lascia fare, nella speranza che da lì riescano a vedere le assurdità del loro comportamento.
Franca Mionetto è nata a Bolzano da genitori veneti nel 1943. Laureata in antropologia culturale presso l’università “La Sapienza” di Roma, ha operato in Africa, Asia, America Centrale, Europa in progetti di cooperazione per agenzie Onu, Banca Mondiale, Unione europea, governi, istituzioni, soprattutto a favore di donne e ambiente. Ha pubblicato Uso di mondo, memorie di una donna vagante (La Caravella 2014) ed Eva non muore (La Caravella 2018).
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