Il ritrovamento di un messaggio in una bottiglia consegnata dal mare inizia Mino e i suoi amici a un’appassionante caccia al tesoro che si dipana per l’intera Penisola.
Non molto dissimile da quel biglietto consumato è questo romanzo, un “divertente thriller piccoloborghese”, come si legge in Prefazione, solo apparentemente semplice, carico invece di significati nascosti che solo un attento lettore saprà rivelare.
La ricerca, leitmotiv dell’intera opera, è occasione di crescita e conoscenza; non è tanto il “cerchio da chiudere”, il problema, quanto le tangenti che dalla circonferenza si muovono verso nuovi orizzonti, inattesi obiettivi, storie da condividere… per poi tornare lì, al cerchio da chiudere, e scoprire che il messaggio nascosto è solo una scusa, l’alibi che scagiona dall’accusa di una vita vana, priva di passione e curiosità, quanti in lui si cimentano.
Piergiorgio Caprioli è nato a Bergamo nel 1952. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università Statale di Milano, inizia la sua attività nel sindacato nel 1978 alla CISL di Bergamo come responsabile alla formazione. Nel 1982 passa alla FIM-CISL, di cui diventa segretario generale nazionale nel 1999, carica che manterrà fino al 2008. Dal 2016 è in pensione ed è stato nella Presidenza provinciale delle Acli di Bergamo dal 2017 al 2022.
Ha scritto quattro volumi sull’analisi d’impresa di taglio formativo dal 1986 al 1988, Il sindacato è una terra di mezzo nel 2006 e Roma non mi piace nel 2019.
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