La critica audace della situazione scolastica in un universo immaginario, delineato come “Equitaglia”, si distingue per la sua singolarità, con insegnanti, che si trovano a inseguire modelli stranieri senza una chiara visione della loro identità e senza la certezza che tali modelli possano rispondere a reali esigenze educative.
L’Autore fa uso di un linguaggio denso e incisivo per mettere in luce la desolazione e l’inefficienza di un sistema ormai sprofondato in una spirale di mediocrità, bieca massificazione.
Con grande concretezza e ironia, tratteggia la figura degli “esperti”, delineandola come distaccata dalla realtà formativa. Questo distacco è evidente in alcuni passaggi, dove la bellezza retorica si coniuga con la rigorosità della critica, esaltando un panorama di stagnazione e confusione, nel quale si manifestano un degrado intellettuale e una mancanza di coraggio nell’esplorazione di nuove metodologie pedagogiche. Una sequela ironica di considerazioni sulle scuole, sui riferimenti educativi e formativi di un Paese di politicizzati venditori di bizzarre formulazioni sociologiche. Un indaffaramento autolesionistico senza precedenti, acrobatiche dissertazioni su ingannevoli metodi progressisti, sterili argomentazioni ideologiche, ambienti in manifesta decadenza, che cercano il nuovo tecnologico e operativo scadendo però in passatismi deteriori. In rassegna, quel che tanti pensano e pochi dicono, per timore di incorrere nelle tremende sanzioni riservate a chi osi opporsi al pensiero unico dilagante. L’intensità del saggio proposto rende vividamente l’idea di un sistema educativo soffocato da una serie di teorie utopiche. L’analisi potente e ben strutturata conferisce all’opera una notevole efficacia e invita il lettore a riflettere sulla crisi identitaria che affligge il mondo contemporaneo.
Francesco M. Della Ciana è docente e giornalista. Ha ricoperto le cariche di presidente dell’Istituto Storico Artistico Orvietano, direttore responsabile per l’editoria consigliere della Croce Rossa Italiana della città, membro del Comitato Stampa e Propaganda per le celebrazioni del Duomo di Orvieto (1290-1990), consigliere di Amministrazione e responsabile per la comunicazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, console del Touring Club Italiano. È fondatore e segretario della Sezione di Orvieto del Movimento Federalista Europeo. Tra le pubblicazioni, si segnalano il romanzo La rupe incantata, che ha ottenuto il II Premio Letterario Internazionale “Cilento”, e De pauperitate note.
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