La raccolta di poesie XXI ORO NERO è uno spaccato della nuova società del XXI secolo. In uno stile surrealista e simbolista, il poeta Roberto Bellia grida i cambiamenti del nuovo modo di vivere. Esprime, anche, con amara recrudescenza, gli scenari politici ed economici che soggiacciono al dominio di una élite corrotta. Il poeta trascina con sé un decadentismo febbricitante, tanto da dichiarare il malessere sociale; è un osservatore cinico, ma la sensualità e lo spirito sembrano affiorare come ancore nostalgiche e salvifiche.
Roberto Bellia è nato il 10 aprile del 1944 a Pettinengo, nella casa vicina alla fabbrica fondata da suo nonno, la Bellia Bernardo e Figlio, oggi Liabel. Fin da ragazzino si mostra piuttosto restio a ubbidire, tanto che compiuti i 18 anni se ne va di casa. Lavora come grafico in uno studio pubblicitario in cui viene pagato quanto basta per mangiare pane e mortadella – quella da 40 lire l’etto, perché quella da 60 lire è troppo cara; per dormire c’è invece lo scantinato bello caldo – la caldaia brucia tutto il giorno – dell’ufficio del padre di un suo amico. Poi, nella tragica parentesi del militare, perde 16 chili nei primi tre mesi: la sua fobia a ricevere ordini non prevede variazioni. Conduce una vita un po’ trasandata e girovaga per Brera fin quando non decide che lavorare è meglio che dover scegliere tra 4 chili di pasta e uno di sale o 5 chili di pasta. Da quel momento, pian piano riesce a fondare una piccolissima azienda che produce sorbetti per la ristorazione, dove lavora ancora oggi un paio di giorni a settimana, potendo così nel tempo libero scrive poesie.
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