Forse, se dovessimo descrivere con una frase l’essenza di Alberto La Prova – in arte Alberto Kofi – in quanto uomo e poeta, potremmo scegliere quest’aforisma: “non si vive per viaggiare, ma si viaggia per vivere” – o sopravvivere, aggiungerei. Definirei infatti La follia di Aiace una silloge nomade, perché esiste al di là degli assi cartesiani dello spazio-tempo, in un universo mitopoietico ove antico e moderno di fondono in una sintesi prodigiosa; ove uomini, Dei ed eroi si muovono e risuonano dietro le quinte di una perfetta scenografia. D’altronde, la seduzione e la commistione con le suggestioni dell’antica Grecia, si configurano subito come un intreccio indissolubile alle parole del poeta, e una circolarità non accidentale contrassegna la sua piena riflessione metafisica. […]
Dalla prefazione di Giuseppe Palladino
Alberto La Prova è in arte Alberto Kofi, nome battezzato in Ghana, terra di adozione alla quale si sente indissolubilmente legato da affetti e numerosi viaggi. È nato a Milano nel 1987, ha vissuto qui qualche anno, poi con la famiglia si è trasferito a Frosinone, da qui l’esigenza di evadere, oppresso dal clima di provincia. Inizia a 20 anni numerosi trasferimenti: Roma, Modena, Reggio Emilia, ora Londra. Ha lavorato nel campo dell’immigrazione e poi nell’attività di assistenza, prevenzione ed informazione per i senzatetto e i sofferenti di disagio sociale nella capitale britannica.
Questa è la sua prima pubblicazione.
Angela –
Ho acquistato e letto il libro in poco tempo
Un viaggio temporale, sogni, misteri, passioni. Questo autore merita successo, spero in un prossimo libro
Gaetana –
…Alcuni versi sono incredibili..