«Quel che si vede è già stato visto; quel che accade è già accaduto; quel che si sente è già stato sentito; quel che si fa è già stato fatto. Quando si accede al massimo della felicità, l’infelicità è già in agguato per ghermirti, come dopo la conquista della cima della montagna non c’è alternativa alla discesa».
C’è molta filosofia nelle pagine di questo libro, che alterna momenti di sincero realismo a racconti dal tono scanzonato, fino a episodi onirici, a tratti surreali, per poi muoversi a ritroso alla ricerca delle origini, del luogo e del momento in cui tutto ebbe inizio. Si fatica a trovare una definizione univoca per una narrazione che spazia tra presente e passato, dipingendo con lievi pennellate di colore tanto i grandi personaggi che hanno fatto la storia, quanto l’uomo comune, con le sue piccole e grandi tragedie. Come l’àpeiron del fi losofo Anassimandro, una materia infi nita, indeterminata e in continuo movimento.
Antonio Cerini è nato a Trieste il 1 febbraio 1946. Ha trascorso l’adolescenza tra Buenos Aires, Southampton, New York. Dopo gli studi classici ha conseguito la laurea in Giurisprudenza. Ha svolto vari lavori fino a diventare direttore regionale presso la regione Friuli Venezia Giulia; attualmente è pensionato.