Francis Bacon, figura chiave della filosofia europea, ha profondamente influenzato la società, la scienza e l’economia moderna, ma il suo impatto è spesso ignorato o frainteso. Questo saggio approfondisce il suo pensiero sulla Natura, considerata come un tesoro da esplorare e da sfruttare, e le conseguenze nefaste che tali idee hanno avuto sulla nostra visione del progresso e sullo sfruttamento delle risorse naturali.
In particolare, con l’analisi de La Nuova Atlantide, testo più che noto e dibattuto, e del ruolo (contrastato) della Royal Society, l’autore vuole evidenziare come Bacone abbia contribuito a gettare le basi della rivoluzione industriale e di una moderna visione della scienza. Com’è ovvio, il suo invito a dominare la Natura per sfruttarla ha sollevato non pochi interrogativi sulle responsabilità etiche legate al conseguente degrado ambientale. Questioni che ci pongono drammaticamente e urgentemente di fronte all’attuale (irreversibile?) crisi ecologica.
Vicende e problematiche, inscindibili endiadi di un vissuto e di un’epoca che, in pace o in guerra, non hanno mai visto interrotto lo scambio cultural-scientifico tra le varie parti del Continente e con la Royal Society, qui “raccontata” per la prima volta nella nostra lingua; scambio sempre fecondo, significante e deciso ad animare quei canali che porteranno linfa cosmopolitica e riformatrice all’imminente Europa dei Lumi. Con una scrittura semplice e incisiva, Calcaterra ci invita a riflettere sul messaggio di Bacone, filosofo-veggente, e dei suoi epigoni, per farci chiedere se questo sia vero progresso, chi guidi la scienza e decida il futuro del pianeta, quali le nostre responsabilità.
Francesco Calcaterra, nato in Sicilia (1949), ha conseguito la laurea in Economia e Commercio con una tesi sperimentale in Storia Economica presso l’Università di Catania (1973). Dopo una breve ma formativa esperienza per un grande gruppo industriale, ha ripreso il lavoro di ricerca in quella disciplina sotto l’affettuosa guida di Alberto Caracciolo, Ruggiero Romano, Luigi Firpo, e col costante e generoso aiuto di eminenti storici francesi e inglesi.
Sente di dovere anche a loro queste pubblicazioni: Gli agrumi nella storia del Meridione (1986), Il Banco e lo Spirito Santo (1994), Corti e cortigiani nella Roma barocca (2004), Credito e società romana nell’Età Moderna (2017), La sconcertante storia del concerto delle dame (2018), Genesi e affermazione del modello borghese nella Sicilia moderna (2023), Vincere il tempo, provvedere al bisogno, evitare la rivolta. Metalli nobili e nobili fedecommessi nella società romana dell’Età Moderna (2024).
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