Nell’era contemporanea, la poesia rimane uno strumento potente per esplorare e denunciare le complesse dinamiche del mondo.
Contro Israele emerge come un’opera provocatoria e coraggiosa che affronta temi di grande attualità con un linguaggio incisivo e immagini vivide. L’autore utilizza la poesia per sviscerare la questione palestinese, offrendo una critica intensa e penetrante delle relazioni tra Israele e arabi di Palestina. Comis adotta uno stile ironico e satirico, richiama l’acume di Swift e l’acuta critica sociale di Brecht. Le sue poesie sono cariche di metafore mordenti e di una profondità che invita il lettore a riflettere sulla realtà politica e sociale. Utilizzando la figura del rapace e del pesce, l’autore rappresenta le dinamiche di potere e oppressione, evidenziando le ingiustizie subite dai palestinesi.
Sebastiano Comis è nato nel 1938 a Pordenone, dove ha esercitato la professione di avvocato.
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