Diario di un Poeta Perduto di Salvatore Castelli è una silloge che parla d’amore, ma lo fa con uno stile non scontato né banale che fa emergere in maniera molto chiara l’originalità del poeta. I componimenti di Castelli, infatti, pur ruotando attorno al sentimento dell’amore, si caratterizzano per le atmosfere – a tratti “dark”, a tratti “fantasy” – che le avvolgono, e per la raffinata ricerca simbolica grazie alla quale l’intimo del poeta viene trasposto con cura e maestria, dando vita, spesso, a delle fiabe a tinte un po’ scure.
Salvatore Castelli nasce il 24 settembre del 1997 a Palermo. Cresce con tre passioni nella sua vita: il tecnologico mondo dei videogames, il mondo delle stelle sopra di lui e il mondo dei libri. Frequenta il liceo classico “Vittorio Emanuele II” di Palermo ed è lì che, complici gli studi filosofici e letterari del suo indirizzo, sboccia in lui l’amore per la poesia che già da tempo gli si faceva strada dentro. D’Annunzio, Giordano Bruno e Pablo Neruda, coloro che considera i suoi Pilastri della Creazione. Continua a coltivare i suoi hobby preferiti, pur dovendo affrontare il blocco dello scrittore fino alla scoperta della sua Musa.
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