L’8 settembre 1943, storica data dell’armistizio tra l’Italia e le forze di liberazione, ha inizio il diario del militare Giuseppe Fazzari, un emozionante resoconto dell’inferno nel quale si è trovato coinvolto durante la prigionia nei campi di concentramento tedeschi. Giuseppe è di Bella di Nicastro (ora Lamezia Terme), ha solo ventiquattro anime con un linguaggio semplice e tocchi di elevata umanità ricorda i maltrattamenti e i patimenti vissuti in quel buio periodo, ma anche le sue speranze di riappropriarsi del suo futuro, di riabbracciare i propri cari, di avere la possibilità di amare ed essere amato. Dietro l’angolo, purtroppo, vi è ad attenderlo un amaro, crudele destino. Una storia commovente, una autentica testimonianza di uno dei più discussi e tragici eventi della storia italiana e mondiale, una lezione che induce a meditare anche il lettore più distratto. Demetrio Russo completa la fotografia di quegli anni con una carrellata di storici personaggi lametini, come “Donna Rosina”, (alias Cirrilla), una signora modesta e umile che si lascia incantare dall’illusione di una vita migliore al di là dell’oceano, “Migni-Mogni”, sordomuto presente dietro a ogni feretro nei cortei funebri cittadini e che si diverte a prendere in giro i suoi compaesani, il professor Diego Menniti, medico di grossa levatura scientifica e presunto superstizioso, e tanti altri che l’autore ha evocato per renderli indimenticabili.
Demetrio Russo, direttore di banca in pensione e giornalista-pubblicista, è nato nel 1937 a Reggio Calabria. Conseguita la maturità classica entra in banca dove ricopre diversi ruoli, chiudendo la carriera con la qualifica di direttore di filiale. Dedica il tempo libero alla lettura di libri e quotidiani. Segue il calcio e nel 1958 diventa collaboratore della “Gazzetta del Sud” di Messina, scrivendo da Lamezia Terme fino al 1994. Saltuariamente scrive anche di cronaca, coprendo i periodi di assenza dei colleghi. Ha collaborato con altri quotidiani trasmettendo loro servizi in occasione d’importanti manifestazioni sportive ospitate in città e nel circondario. Sposato con Francesca Diaco, ha quattro figli e da questi sei nipoti. Appassionato di curiosità e storielle locali, dal 2005 cura sul periodico lametino “Storicittà” una sua rubrica, dal titolo Personaggi nostrani tra storia e umorismo, in cui traccia un profilo biografico di quei lametini del passato protagonisti di aneddoti particolarmente simpatici. E altro spazio Ridimu tra nua (ridiamo tra di noi), dove offre ai lettori perle di umorismo.
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