Di notte si è più sinceri; nel sogno si comunica a se stessi senza avvalersi di alcun filtro. Concetti complessi assumono strane forme, surreali, a tratti irruente, e talvolta possono svelarci quelle che sono le nostre priorità quotidiane tramite lingue a noi straniere. Mettono a nudo la parte più profonda del nostro inconscio. Fragilità, paure, desideri, a volte mai confidati o repressi, trovano la via per emergere e farsi vedere nel buio della notte. Frutto d’un sogno è la raccolta di alcuni brevi racconti, composizioni narrative che tracciano la crescita di una giovane mente tramite i suoi sogni e gli incubi più nitidi avvalendosi della metafora del mostro. Un bambino che impara a relazionarsi con alcune delle proprie emozioni in sviluppo, alla ricerca dell’adulto che vorrà essere proprio grazie al varco apertogli dai sogni, verso un mondo parallelo al suo, spesso più concreto di quanto lo sia quello reale e tangibile.
Valeria Sarubbi, in arte Reddy, nasce a Napoli nel 2002 per poi trasferirsi di lì a poco a Milano. Terminato il Liceo Artistico di Brera nel 2021, due anni dopo consegue la qualifica di operatrice igienico-sanitario per tatuare, attestato che, assieme ai lunghi mesi di tirocinio svolto, le consentirà di trovare subito lavoro come resident all’interno del suo primo studio di tatuaggi nell’estate del 2023.
Avendo sempre avuto una vorace ossessione per ogni tipo di forma d’arte che le permettesse di esprimere ciò che non le veniva consentito fare dalla sua stessa voce ha disegnato, dipinto, scritto e scolpito da sempre. Un po’ per necessità, un po’ per trovare la sua strada. Solo durante i lunghi tempi morti della pandemia, nel 2020, comincerà a studiare quella che diverrà la sua tecnica caratteristica ovvero il puntinismo, e a scrivere i primissimi racconti appartenenti alla raccolta Frutto d’un sogno.
Contemporaneamente alla stesura dei romanzi, Reddy ha iniziato a produrre quadri con puntini a china e nei quali raffigura soggetti a tratti irruenti, animaleschi, talvolta intrappolati da loro stessi, in una perpetua indagine relativa alla sua stessa coscienza e alla realtà che la circondava. Dalle prime esposizioni personali e collettive in locali milanesi arriva ad esibire le sue opere all’interno di musei e ville storiche. Nel 2024 vince un premio in una galleria che ha ospitato una mostra d’arte internazionale a cui l’artista ha partecipato, e nello stesso anno inizia a creare opere più grandi e impegnative.
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