Noi possiamo. Noi siamo all’inizio, noi possiamo modificare il nostro destino. Noi non siamo obbligati a seguire quello dei nostri padri. E con il nostro destino noi possiamo cambiare quello della nostra città. Noi siamo in tempo!
Ci sono storie che tutti ci portiamo appresso dall’infanzia: sono le fiabe classiche, un patrimonio di immagini e di personaggi che affollano il mondo fantastico dei nostri ricordi, e che in qualche modo ci rimandano alla nostra lontana esperienza di piccoli e attenti lettori e ascoltatori. Il pifferaio di Hamelin è una di quelle fiabe: una storia noir, inquietante, poco raccomandabile alla lettura rassicurante che dovrebbe avvolgere i bambini prima del sonno. Nella trasposizione originale che Gianni Bissaca ne fa in questo romanzo breve, gli elementi di inquietudine si moltiplicano, le immagini allarmanti prendono forma, attirano in modo intrigante i personaggi nel vortice di una trama che solo alla fine si rivelerà. Resiste l’impianto narrativo fiabesco: i due protagonisti, Anja e Derek, compiono il loro percorso nella città terrorizzata così come ogni protagonista attraversa il proprio bosco, tra difficoltà e paure affrontate con il necessario coraggio. Resiste la nostalgia di un’infanzia favolosa, fuori da ogni tempo, i cui lati oscuri emergono dalle storie scritte e narrate, e ancora popolano le nostre fantasie di adulti.
Gianni Bissaca (Torino, 1954). Attore di teatro, cinema e televisione. Regista teatrale. Ha scritto molti testi per la scena. Ha pubblicato per Einaudi Quando ero Pollicino e Oxun.