Con prefazione di Paolo Griseri
Il giusto peso non è solo il resoconto delle vicende lavorative e giudiziarie dell’autore, ma anche e soprattutto un’analisi lucida e dettagliata della storia del gruppo Fiat dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Novanta, raccontata da chi ha dedicato la propria carriera a quella che è stata la forza trainante dell’economia italiana dal secondo dopoguerra. L’autore ha vissuto in prima persona le fasi cruciali che hanno segnato la Fiat: dalle ambizioni di leadership europea alla gestione delle relazioni politiche e sindacali, fino ai tentativi di modernizzazione e alla crisi culminata in “Mani pulite”. Dalla sua esperienza emerge una riflessione acuta e articolata sulle dinamiche di potere, i cui effetti devastanti ricadono sui cittadini, spesso non tutelati da una democrazia non priva di limiti. Con uno sguardo critico e personale, l’autore ripercorre la storia di una delle più grandi industrie italiane, analizzando i meccanismi che ne hanno plasmato il destino, offrendo al lettore una comprensione più profonda di un’epoca caratterizzata da grandi trasformazioni e tensioni.
Antonio Mosconi è stato responsabile dello Sviluppo Aziendale Fiat, Amministratore Delegato della Teksid, della Fiatimpresit, della Toro Assicurazioni. Uscito dalla Fiat è stato Amministratore delegato della UTET.
Ha pubblicato: Il Gruppo nello sviluppo dell’impresa industriale – Con un’analisi del caso Fiat, Milano, 1978 (in collaborazione con E. Rullani); Dalla fine di Bretton Woods alla nascita del Sistema Monetario Europeo, Milano, 1980; Crisi e ristrutturazione del settore automobilistico, Bologna, 1982 (in collaborazione con Dario Velo); La fine delle egemonie – Unione europea e federalismo mondiale, Torino, 2008.
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