È il 1968, anno di contestazioni e rivolte, ma sulla costa ligure la vita scorre pacifica, nella quiete assolata dei primi giorni di aprile.
Le vacanze pasquali sono da poco passate e a Varazze ci si prepara in vista della stagione estiva: i turisti devono potersi divertire, godersi il mare di giorno e le feste la sera, ma anche i cittadini devono poter vivere tranquillamente. È questa la ferma convinzione dell’amministrazione pubblica e del maresciallo Gianballetta in particolare, che gestirà l’andirivieni dei villeggianti e tutte le piccole e grandi lamentele dei paesani. La preparazione procede piuttosto bene, finché nel suo ufficio si presenta Antonio a riferire che nel campo di suo padre alcuni tedeschi, venuti a campeggiare, hanno scavato una profonda buca, per poi andarsene di punto in bianco. Ciò che è strano è che non è la prima volta che accade… e nemmeno l’ultima. Gianballetta inizia così una sua personale indagine, che lo porterà a investigare su un passato ormai lontano ma che ancora minaccia le vite delle persone che ha vicino.
Luigi Spiota nasce il 7 gennaio 1941 ad Alessandria. Cresce e studia (diploma ITIS, perito industriale) nel pieno della faticosa ripresa postbellica italiana. Nel 1960, appena diplomato, trova impiego presso la ditta Olivetti di Ivrea. Nel 1965 si sposta a Genova alla Shell Italiana SpA (dal 1973 IP), dove si ferma fino alla maturazione della pensione nel 1998, quando, alleggerito dall’impegno del lavoro, può trovare sfogo la sua vocazione originale per la scrittura.
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