“Questo è un romanzo di nostalgia” scrive Dino Marchese nelle prime pagine e la scrittura e la fantasia ci permettono di rivivere il tempo passato, di rendere vivi i ricordi e le emozioni che hanno reso speciale la nostra vita, fatta di incontri, viaggi ed esperienze che la rendono unica. Questa storia, che sembra una “piccola chanson de geste affollata da curiosi personaggi” sottolinea Vincenzo Coli nella Prefazione, racconta di un grande legame, quello tra l’Autore e Calypso, un destriero dal mantello bianco, e di un viaggio sul Cammino di Santiago di Compostela, a cavallo proprio di Calypso, un cammino che man mano si trasforma in un percorso interiore, un viaggio verso l’infinito a ritrovare la propria strada e il significato profondo della propria esistenza. Il viaggio libera la nostra mente e i nostri pensieri e un mondo si disvela dentro di noi. Il Cammino è una sintesi tra dimensione collettiva, dato che il percorso è comune a tante persone, e obiettivo individuale che ci porta a scoprire l’energia che custodiamo. Calypso, compagna e complice del Cammino, non c’è più e queste pagine sono dedicate proprio a lei che “con il suo passo sicuro, con il suo trotto leggero e con il suo galoppo, sembrava fluttuare libera nel vento”…
Dino Marchese è nato in Sardegna nel 1953 e ha trascorso la giovinezza a Palermo, poi si è trasferito a Siena. Ha ricoperto ruoli di dirigente sindacale nella CGIL ed è stato dirigente del SSN, occupandosi di formazione del personale, incarico che gli ha consentito di sviluppare una forte attenzione alla crescita umana e professionale dei lavoratori. Attualmente è presidente di un consorzio tra cooperative sociali. La passione per la scrittura è sempre stata presente nella sua vita.
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