Un’atmosfera sospesa accompagna la poesia di Youssef Angiari in questa sua prima opera, Luce d’autunno, che è un vero e proprio viaggio emozionale tra le pieghe dell’anima. Essenziale, pulita, ritmica: questi i primi tre aggettivi che vengono alla mente ad una prima lettura dell’opera. Essenziale perché la poesia del nostro autore preferisce muoversi su una scelta equilibrata della parola, a costruire un verso minimalista, ma solo nella forma. Questo ci porta nel complesso ad una poesia pulita, in cui parole ed aggettivi hanno sì il loro peso di senso, eppure sovvengono alla mente come una carezza e ti fanno entrare nel senso del tutto senza pressarti, piuttosto aprendoti la meraviglia del significato, dandoti la possibilità – l’occasione – di penetrarlo coscientemente. Il ritmo, poi, arriva come velo a racchiudere e proteggere il tutto: incredibilmente Youssef Angiari riesce a creare una armoniosa sinfonia, senza l’utilizzo della punteggiatura ma creando piuttosto una cadenza dentro il verso, che riprende la fresca ritmicità della natura, un ripetersi (anche di suoni) che non stancano, ma cullano, e calmano.
Youssef Angiari è nato a Soave (VR) nel 1998 da madre italiana e padre egiziano. Ha vissuto al Cairo fino all’età di 13 anni per poi trasferirsi in Italia. Dopo la maturità linguistica, ha conseguito la laurea in Economia e Management a Trento, dove continua gli studi magistrali in Management della sostenibilità e del turismo. Nonostante gli studi in economia, ha sempre conservato la passione per la letteratura e l’arte, e la produzione di poesie rappresenta un’importante valvola di sfogo e una modalità positiva di trasformare pensieri, ansie e riflessioni in qualcosa di durevole, anche utile sotto un certo punto di vista, che possa essere spunto di riflessione per altri che provano e vivono le medesime situazioni della vita. Attualmente sta già lavorando su quello che potrebbe diventare il secondo libro.
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