Le parole non hanno tempo. Possono custodire gelosamente ricordi, emozioni, anni lontani e speranze per il futuro. E ogni volta che l’inchiostro nero macchia la carta bianca, le parole restano per sempre, impresse non solo sulla pagina ma anche nel cuore di chi le scrive e di chi poi le legge. Ecco allora che in queste toccanti e intense pagine, impreziosite da vecchie fotografie, Lia Minerva Rossi scrive per ricordare: lei si definisce una persona della quarta età perché oggi novantenne e mentre si dedica alle sue passioni quotidiane, ama ricordare. “Ritengo che la nostra mente, quando nasciamo, è una tabula rasa, che viene poi incisa via via con le varie emozioni, con le varie sensazioni, con gli episodi della Vita, e io ricamando, o facendo questo punto a giorno contando tre fili, tre fili… mi ricordo tante cose della mia infanzia”. Pagina dopo pagina riaffiora anche il ritratto dell’Italia del tempo, dall’avvento del fascismo alla Seconda guerra mondiale, dal dopoguerra alla nascita della Repubblica fino al personale racconto di amori lontani nel tempo ma custoditi oggi nel cuore.
Lia Minerva Rossi è nata a Napoli nel 1924 e dopo la licenza magistrale conseguita a Napoli all’Istituto “Reali Educandati”, ha frequentato per due anni l’Università di Lingue studiando tedesco e spagnolo. Nel 1947 si è sposata, dedicandosi al marito ed ai figli. Ora vive in Puglia, a Tricase (LE), dopo aver vissuto a Modena, Lecce, Brunico e per trentasette anni a Roma. Tricase è il paese di origine del marito e l’Autrice vive in un’antica casa di famiglia.