“New York 1941. Forse non è un libro. È un viaggio attraverso lo specchio che inganna il lettore, conducendolo lungo una spirale fatta di suspense e continui colpi di scena, fino a una verità sconcertante. In apparenza, Frank Logan è un giornalista di denuncia che sta conducendo la sua indagine più complessa e pericolosa, all’indirizzo dell’uomo più potente di New York, sindaco e probabile futuro presidente degli Stati Uniti. Lo fa con l’aiuto della sua compagna Dorothy e del detective Jim Ross, il suo migliore amico. Un romanzo noir, sapientemente hard boiled, parrebbe al lettore. Ma qualcosa non va, qualcosa di oscuro, inquietante, terribile. Tutto parte dagli interrogativi. Perché il passato dei protagonisti sembra essere legato da un comune tratto di avvenimenti tragici? Come mai i ricordi di ognuno dei personaggi mostrano delle inspiegabili lacune? Dove sono finiti i momenti più rilevanti del passato di Frank, Dorothy, Jim, come a dire che in questo romanzo nulla è mai come sembra? Il lettore si troverà a seguire la vicenda improvvisamente in più direzioni, fino al momento in cui non sarà più in grado di orientarsi, né di staccare lo sguardo dalla storia, fino all’ultima, attesissima pagina. Come si chiamava tua madre, Frank?”
«Non succede a molti di morire in due modi differenti. Io avrei scoperto come ci si sente»
Luca Giribone nasce a Torino nel 1975. A partire dall’adolescenza collabora per diversi anni con La Stampa di Savona, città dove allora risiedeva, entrando a far parte della redazione dell’inserto giovanile Il Menabò. Gli studi e gli interessi per il mondo della comunicazione di massa lo portano a Milano, dove lavora in agenzia pubblicitaria come copywriter, senza mai abbandonare la passione per la lettura e la scrittura. New York 1941. Forse è il suo primo romanzo, un noir a tinte forti che si sviluppa attraverso temi fantastici giocati sul rovesciamento totale delle attese dello spettatore e sui continui colpi di scena. In lavorazione ha attualmente due romanzi incentrati su una lettura inedita e inquietante della società contemporanea. È felicemente sposato e ha un figlio di cinque anni.