Attraverso la raccolta delle lettere che custodisce gelosamente, in questo romanzo a metà strada tra lo storico e il biografico, l’autore rivive i momenti del suo passato legati all’amore tra i suoi genitori e riflette sugli avvenimenti della propria vita, attraverso i quali narra cronologicamente i cambiamenti dell’Italia, soprattutto del sud, partendo dai primi del ‘900 fino ai giorni nostri. Filo conduttore della narrazione sono due figure femminili: la madre dell’autore, spesso centrale nella raccolta di lettere che hanno ispirato l’autore, e la donna amata, fonte di continua ispirazione e crescita. Queste due figure, arricchiscono una cornice narrativa caratterizzata da una terminologia ricercata, spesso oggi dimenticata, fatta anche di quella dolcezza necessaria a raccontare l’amore, cornice di valori importanti che, all’interno di questo romanzo, diventano per il lettore uno strumento di formazione e di riflessione tanto sul valore del passato, senza il quale sarebbe impossibile costruire il presente, e tanto sull’importanza dei sentimenti.
Pietro Rizzo vive a Castrolibero, cittadina limitrofa al capoluogo, Cosenza. È nato il 12 febbraio 1937 in una piccola stazione di una ferrovia secondaria, alle pendici del Pollino. Ha vissuto gli anni dell’infanzia, dell’adolescenza e della prima giovinezza sempre ai bordi delle rotaie, nelle stazioni dove, di volta in volta, il padre prestava servizio: luoghi stupendi, selvaggi, immersi in una natura rigogliosa e incantata. Essi costituiscono la sua personale “Itaca”, alla quale di tanto in tanto fare ritorno. Ha conseguito due lauree: Filosofia e Giurisprudenza. Prima del raggiungimento della maggiore età, ha frequentato la Scuola militare. A vent’anni era sottotenente, più volte richiamato, fino al grado di Primo Capitano. Titolare della cattedra di Lettere dal 1966 e poi preside dal 1975 in poi. Commissario in pubblici concorsi per diversi anni. Avvocato dal 1979, professione che ancora esercita.
Ha scritto molti anni su “Battaglia Calabra” e collaborato con “Il Quotidiano della Calabria”. Ha partecipato a numerose conferenze, ha commentato vari canti della Divina Commedia di Dante. Ha trattato inoltre Giovanni Nicotera, rivoluzionario e uomo di governo, e dei poeti del Reventino, tra cui Michele Pane, poeta della nostalgia, emigrato in America. Ha già pubblicato: Incontro con il Protagonista di un libro fuori posto, Mio padre e il suo violino, Le Magie del tramonto, Ascoltare il silenzio. Un Ossimoro. Suggestioni, incanto e realtà nell’Era della Tecnica, Viaggio oltre l’effimero, Io e Thomas Merton. Breve storia di un incontro e di un’assidua frequentazione.
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