Il protagonista, voce narrante del romanzo, è un medico di emergenza: uomo meticoloso, abituato alla precisione, ai protocolli, alla razionalità, alla scienza. Fin dall’infanzia, però, coltiva un grande sogno: lavorare nel mondo dello spettacolo, nel teatro, nel cinema.
Un giorno, camminando per Padova, la sua amata città, vede un cartello che invita a frequentare un corso di recitazione tenuto da un suo vecchio compagno di scuola, diventato un famoso attore. È un segno del destino e come tale va colto, il lasciapassare per una vita nuova, lontano dalle frustranti dinamiche che fanno della sanità italiana un ostaggio della politica. Il corso si rivela terapeutico, taumaturgico, la passione incalza e il “nostro” dottore, smesso il camice bianco, realizza il suo primo lungometraggio: L’appello, ispirato a fatti realmente accaduti nel Pronto Soccorso in cui lavora. Quando la sua opera è selezionata in un Festival del Cinema dell’Ohio, decide di partire.
Tra imprevisti e incontri alquanto grotteschi, l’autore racconta la sua incredibile trasferta: il viaggio gli regalerà false illusioni e lo condurrà nell’America profonda, meno accessibile, più isolata…
Emilio Briguglio, specialista in chirurgia generale, ha ricoperto molti ruoli, anche apicali, nell’ambito della sanità pubblica in varie discipline. Tra i tanti riconoscimenti ricevuti, spicca un attestato di pubblica benemerenza al merito civile del Ministro dell’Interno. Da molti anni abbraccia l’attività artistica, mai dimenticata.
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